L’ ESAME CON LIQUIDI PENETRANTI si basa sulla capacità di penetrazione di alcuni liquidi in grado di inserirsi in discontinuità di corpi solidi (quali fessure, pori, cricche ecc.), purché le stesse risultino affioranti sulla superficie dei solidi. Questi liquidi sono caratterizzati da una bassa tensione superficiale e buona bagnabilità nei confronti del materiale su cui vengono stesi, poiché formano un velo, generalmente molto sottile ed omogeneo, su tutta la superficie.
Dopo applicazione e penetrazione,il liquido penetrante eccedente è rimosso dalla superficie con uno dei molteplici modi disponibili, fra cui, il più comune e semplice è il lavaggio con acqua corrente fredda. Tale operazione, definita rimozione, non asporta il liquido contenuto nelle fessure affioranti che non possono esser raggiunte dai liquidi con elevata tensione superficiale e scarsa penetrabilità. Una volta bagnata e poi asciugata la superficie esterna del corpo si prosegue a questo punto con l’uso di un sistema di rilevazione che consenta di individuare la presenza del liquido nelle discontinuità, e quindi avere consapevolezza dell’esistenza di fori, fessure o cricche.
Dopo il lavaggio il liquido penetrante viene quindi estratto dai difetti superficiali, sfruttando il fenomeno della capillarità, mediante un adatto rivelatore, steso sulla superficie con vari metodi e tale da formare uno strato sottile di polvere bianca, d’adeguato spessore.
Il liquido penetrante spurgato dal difetto lascerà un segnale assai più largo della fessura e molto contrastato, mettendo in evidenza il difetto stesso che lo conteneva, attraverso una macchia di colore (liquidi penetranti rossi), oppure fluorescente e facilmente rivelabile al buio, se irradiata con luce ultravioletta o di Wood (liquidi penetranti fluorescenti).