Il CONTROLLO MAGNETO-INDUTTIVO delle funi metalliche si basa sull’indagine oggettiva dello stato della fune misurando alternativamente il flusso magnetico principale e quello disperso o mediante una bobina che circonda la fune o mediante una schiera di sonde ad effetto Hall.
Grazie all’utilizzo di queste apparecchiature è possibile verificare l’integrità della fune sia esternamente che internamente poiché il campo magnetico creato dalle stesse è in grado di verificare l’omogeneità della fune evidenziando riduzioni di diametro, rottura di fili, corrosioni ed abrasioni, anche in quei punti che sarebbero difficoltosi per un controllo a vista.
La strumentazione si compone di tre parti principali:
MAGNETIZZATORE (o detector) che ha la funzione di indurre all’interno della fune un campo magnetico statico che porti la fune in saturazione;
SONDE DI CAMPO che rilevano il flusso magnetico;
SISTEMA DI ACQUISIZIONE che registra il segnale, lo digitalizza e lo rende disponibile per la gestione tramite pc.
Tale apparecchiatura può effettuare il controllo magneto-induttivo su funi con diametri dagli 8 ai 52 mm, dalle tradizionali 6 trefoli con anima tessile o metallica alle più complesse 8 o 9 trefoli con plastica o antigirevoli.
La verifica oggettiva dello stato delle funi si sviluppa tramite cinque step:
– Analisi dello stato di conservazione della fune
– Controllo della sezione utile della fune
– Individuazione di eventuali riduzioni di sezione utile resistente
– Individuazione della corrosione interna e dei fili rotti per fatica
– Digitalizzazione dei dati rilevati su PC